Una grande storia di amicizia tra Sergio e Francesco.
Tu sei come me, ed io sono come te. Il paziente e il medico. Due amici.
Sergio e Francesco sono amici da sempre ma sono diversi in tutto: caratteri diversi, modo di approcciarsi alla vita diversa, vita professionale diversa, rapporti con le donne diversi.
Sergio ha una impresa di famiglia che gestisce da anni e Francesco è un medico considerato un opinion leader nell’ambito della ginecologia oncologica.
In città tutti conoscono Sergio per i suoi comportamenti che lo contraddistinguono: l’amore per la sua squadra di calcio, il suo carattere istintivo e la sua ipocondria.
Un giorno qualsiasi la vita di Sergio cambia. I due amici litigano e non si parleranno per molto tempo. Sergio inizia il suo iter di cura e Francesco continua la sua vita di sempre.
Quando una persona improvvisamente si sente male inizia a girare per dottori, e se non trova una cura, si dispera, e “si disperde”.
L’espressione scelta, “si disperde”, così particolare, ci deve far pensare sulle conseguenze poco considerate di una diagnosi mancata. Non solo sul fronte della malattia di base, che peggiora, ma sul fronte dell’identità profonda della persona, che si perde.
C’è un mondo in quell’espressione, così unica e allo stesso tempo universale.
IO MI DISPERDO